BIOGRAFIA

1962 ZERO E NUL

Manzoni apre un nuovo studio in via Fiori Chiari 16 e conosce Nanda Vigo, con cui intreccia una relazione. La gravitazione principale di Manzoni è ora il gruppo ZERO tedesco, come testimonia il 13 gennaio la mostra “ZERO” alla Galerie Ad Libitum, Anversa. Dopo la mostra “Castellani et Manzoni” alla Galerie Aujourd’hui, Palais des Beaux-Arts, Bruxelles, il 17 febbraio, il 9 marzo è tra i protagonisti della fondamentale “Nul”, voluta da Willem Sandberg e organizzata da Henk Peeters allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Vi espone alcuni Achromes tra i quali due in fibra sintetica e uno con batuffoli di cotone idrofilo, alcuni esemplari di Merda d’artista, e molto probabilmente la Linea lunga 1140 metri.

Realizza inoltre appositamente per l’occasione due opere. La prima è un vasto pannello con ciuffi di fibra sintetica di 1,35 × 3,30 metri. La seconda è una linea di grande lunghezza realizzata su un rullo continuo di carta da stampa messo a diposizione dal quotidiano locale “Het Vrije Volk”. L’operazione viene filmata per il documentario 0x0=kunst realizzato da Gerd Winkler per l’Hessischer Rundfunk e trasmesso il 27 giugno di quell’anno. Entrambe le opere andranno successivamente distrutte.

Ancora con “ZERO” è alla Galerie Schindler, Berna, il 9 giugno, mentre alla Galerie Delta a Rotterdam di Sonnenberg espone il 4 agosto in “Castellani Manzoni Schoonhoven” e nuovamente in una collettiva il 23 novembre.

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Invito alla mostra “Castellani et Manzoni”, Galerie Aujourd’hui, Bruxelles, 1962

Catalogo della mostra “Nul”, Amsterdam, Stedelijk Museum, 1962

Achrome in fibra di vetro alla mostra Nul, Stedelijk Museum, Amsterdam, 1962

Achrome, 1962, fibra di vetro, 70 × 50 cm

Pieghevole della mostra “Castellani, Manzoni, Schoonhoven”, Galerie Delta, Rotterdam, 1962